Il (nuovo) decalogo italiano della Nutrizione
10 AZIONI PER NUTRIRE L’ITALIA
dalla 1ª Conferenza Nazionale sulla Nutrizione
La Conferenza Nazionale, dal 21 al 23 febbraio, ha visto la partecipazione di tutti gli attori della nutrizione: istituzioni, società scientifiche, accademici, associazioni, filiera agroalimentare (produzione, trasformazione, distribuzione fino al cittadino consumatore).
Nel corso della tre giorni sono stati affrontati tutti i temi legati alla nutrizione: dagli investimenti in nutrizione al miglioramento dei servizi ai cittadini, passando per la malnutrizione, il ruolo della ristorazione nel promuovere la salute, la riduzione degli sprechi alimentari e la sostenibilità ambientale fino alla prevenzione attraverso i diversi canali di comunicazione.
Quello che chiude a Roma la Conferenza nazionale sulla nutrizione, è un ‘manifesto’ che affronta il tema ‘alimentazione e stili di vita’ a 360 gradi indicando 10 azioni a perseguire.
Nel dettaglio…
1) la nutrizione, declinata in nutrizione di base, preventiva e clinica è uno dei fattori determinanti del benessere psico-fisico dell’individuo, in favore del quale devono essere orientati in modo prioritario gli investimenti pubblici, sia per la tutela della salute dei cittadini, sia per favorire l’adozione di stili di vita più sani;
2) la dieta mediterranea rappresenta il paradigma che consente di conciliare una alimentazione sana e consapevole con la sicurezza dei prodotti e la tutela dell’ambiente. E’ veicolo della forza del ‘made in Italy’ e concorre alla promozione e alla tutela dell’immagine dell’Italia nel mondo, in quanto basata esclusivamente sul consumo di prodotti locali e stagionali e in nessun modo sul consumo di prodotti ultraprocessati o prodotti da coltura cellulare.
E ancora…
3) l’omogeneità delle prestazioni da parte del Servizio sanitario nazionale in ambito nutrizionale deve essere garantita da unità operative specialistiche, sia di nutrizione preventiva che clinica;
4) il contrasto alla malnutrizione, sia per difetto (specie in ambito ospedaliero) che per eccesso (sovrappeso-obesità) e la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili devono essere considerate tra le priorità sanitarie del nostro Paese e devono essere affrontate attraverso l’adozione di un piano strategico nazionale;
5) lo sviluppo e il consolidamento di una sensibilità diffusa verso temi come la sana alimentazione e la sostenibilità ambientale non può prescindere dalla stretta collaborazione tra tutti gli attori della filiera agroalimentare, imprese agricole, di trasformazione e grande distribuzione, fino al cittadino consumatore.
Il ‘manifesto’ prosegue con…
6) l’informazione falsa, o anche solo imprecisa e fuorviante deve essere contrastata con decisione per scongiurare abitudini alimentari inadeguate e arginare i rischi di criminalizzare interi comparti produttivi, attraverso la collaborazione tra il livello centrale, il Tavolo tecnico sulla sicurezza nutrizionale, il livello locale, Tavolo tecnico regionale, le Società scientifiche e gli ordini professionali;
7) l’insegnamento della nutrizione preventiva trova la sua naturale collocazione nel corso di studi di medicina e in tutte le altre discipline sanitarie.
E infine…
8) educazione alimentare e promozione della dieta mediterranea sono temi che devono essere trasmessi precocemente alle nuove generazioni attraverso l’inserimento nei programmi didattici della scuola primaria e secondaria (incluso il sistema 0-6);
9) la ristorazione scolastica oltre che servizio rilevante deve diventare uno strumento per la promozione di una alimentazione varia ed equilibrata, proponendo modelli basati sulla dieta mediterranea e su approvvigionamenti da filiere territoriali;
10) la riduzione degli sprechi alimentari, tanto lungo la filiera alimentare quanto nel consumo domestico, rappresenta un fattore determinante non solo da un punto di vista etico, ma anche per il raggiungimento di un sistema alimentare sostenibile.
1.Adnkronos (2023)
2. Ministero della Salute. (2023). Nutrire è prevenire, Schillaci e Lollobrigida chiudono la Conferenza nazionale della nutrizione.
Nutrimi 2020: il più grande Congresso di nutrizione all digital
Il 6 e 7 luglio prende vita il primo grande evento italiano di nutrizione in versione interamente digitale. Un Congresso professionale online, live, interattivo e personalizzabile, capace di mettere in contatto la community nazionale della nutrizione: un unico ambiente virtuale per connettere aziende, Professionisti della Salute ed esperti che operano nel campo dell’Alimentazione e della Nutrizione. Fin dall’apertura delle iscrizioni il Congresso ha attirato l’attenzione dei principali stakeholder della filiera della nutrizione che hanno già confermato la loro presenza il 6 e 7 luglio. Un appuntamento che si rinnova e non perde di efficacia, anzi, richiama tutti gli organizzatori a pieno regime e, post lockdown, eleva la nutrizione all’ennesima potenza.
La priorità in questi mesi per tutti gli organizzatori di Nutrimi 2020 è stata quella di pensare e ideare un format in grado di garantire online la migliore interazione possibile tra congressisti e relatori. Per fare questo, attraverso una piattaforma premium, abbiamo creato un’ambiente virtuale unico nel suo genere dove sarà possibile “vivere” Nutrimi come ogni anno, ma attraverso lo schermo di un pc o di uno smartphone: sarà la prima volta in Italia che un congresso di questa portata, dedicato al tema della nutrizione, si svolgerà completamente online! Tutti il team di Nutrimi è fiducioso che congressisti e partner apprezzeranno il nuovo format realizzato con sforzo e dedizione in questi mesi di emergenza sanitaria. Inoltre, è entusiasmante l’idea che quest’anno si avrà la possibilità di coinvolgere davvero i Professionisti di tutta Italia che magari non avrebbero avuto modo di raggiungere Milano, sede fisica dell’evento.
Come funzionerà la XIV edizione di Nutrimi
I congressisti potranno “incontrare” gli sponsor, scambiare aggiornamenti sul mondo della nutrizione e dell’alimentazione, scoprire le principali novità del mercato, muoversi in totale libertà nelle virtual room per assistere a oltre 70 interventi e creare un programma altamente personalizzato e tagliato “su misura” in base alle proprie esigenze professionali: domande in tempo reale, sondaggi, premiazioni e tanto altro per un’interazione e un coinvolgimento senza precedenti. Ogni congressista riceverà un kit digitale all’interno del quale troverà tutto il materiale necessario per la loro esperienza formativa, inclusa la versione e-book della Rivista di Nutrizione Pratica che raccoglie e gli abstract degli interventi.
Gli sponsor avranno la possibilità di personalizzare la propria area espositiva per offrire ai partecipanti contenuti di interesse come brochure, video, link e tanto altro in un unico spazio virtuale. Un’area 3D per dialogare attivamente e in modalità immersiva direttamente con i discenti.
Si tratta di un’occasione unica per ricominciare a mettere la “nutrizione in pratica”, e analizzare insieme a illustri esperti scientifici nazionali e internazionali i diversi fattori che influenzano le scelte alimentari oggi. Il programma infatti rimarrà invariato, ma sarà dato spazio anche alle ultime evidenze relative al rapporto tra alimentazione e Covid-19.
Tra i tanti temi trattati si parlerà delle sfide alimentari del futuro, dell’importanza del food environment soprattutto per le next generation, della qualità nutrizionale, delle etichettatura on pack e tanti altri temi legati al mondo dell’Alimentazione e della Nutrizione.
Non ci resta che continuare a lavorare sodo per accogliervi al più grande evento sulla nutrizione digitale in Italia. Stiamo arrivando!
Visita Nutrimi.it e contattaci per conoscere le opportunità digitali della XIV edizione.
Nutritional intelligence: quando le tecnologie “smart” ci aiutano a fare scelte salutari
La sempre più forte presenza delle tecnologie nella nostra vita, nelle nostre case e nelle nostre stesse mani sta coinvolgendo sempre più consumatori nella fruizione dei vantaggi offerti dall’innovazione anche per intraprendere percorsi e stili di vita sani e consapevoli. Le persone sono sempre più connesse e informate: navigano siti e scaricano applicazioni per controllare il proprio stato di salute, ad esempio per monitorare il proprio sonno, l’attività fisica giornaliera, le calorie assunte con un pasto, i prodotti più idonei in caso di allergie o intolleranze alimentari, o di diete particolari. Basti pensare che, sono oltre otto milioni gli italiani che utilizzano applicazioni installate su smartphone e tablet per monitorare o migliorare il loro stato di salute e circa 700 mila per ricevere suggerimenti circa un’alimentazione più sana. Conoscere e scegliere strumenti capaci di indurci a fare scelte alimentari salutari è sicuramente la strada giusta da percorrere. Vediamo perché. Da un recentissimo studio pubblicato sulla rivista JAMA Internal Medicine del Centro di Ricerca di Epidemiologia e Statistica dell’Università di Parigi, si fa luce sulla maggiore incidenza di diabete per i cibi ultra processati. Nello specifico, il rischio aumenterebbe del 15% per ogni incremento del 10% del consumo giornaliero di alimenti ultra processati. Al contrario, lo studio associa il consumo di alimenti non industriali o solo poco processati a una riduzione del rischio di diabete di circa il 10%. Risultati che si aggiungono alla già consistente mole di ricerche degli ultimi anni, che attribuiscono proprio a un eccessivo consumo di prodotti ultra-processati una possibile responsabilità nell’epidemia globale di obesità e patologie croniche correlate alla dieta. Risulta dunque necessario sviluppare strumenti digitali capaci di rendere consapevole il consumatore, permettendogli una lettura immediata dell’etichetta e guidandolo nella scelta dei migliori alimenti salutari o allineati alle loro esigenze.
Etichette alimentari: ma quanti le leggono davvero e in modo corretto?
Abbiamo appreso come i consumatori italiani siano una popolazione sempre più consapevole quando si parla di salute e alimentazione. Siamo però sicuri che leggano le etichette alimentari prima di un acquisto? Qual è la differenza tra “a basso contenuto calorico” e “a ridotto contenuto calorico” o ancora, “fonte di fibre” e “ad alto contenuto di fibre”? Sono tutte indicazioni nutrizionali di facile interpretazione per gli addetti ai lavori ma non così scontate per i consumatori. Diversi studi e una revisione sistematica della letteratura e meta-analisi mostrano come i claim tendano a essere interpretati male, portando talvolta il consumatore a sovrastimare i contenuti di alcuni nutrienti e a incentivarne il consumo, indipendentemente dall’effettiva qualità nutritiva del prodotto. L’attuale modello di etichettatura nutrizionale, per quanto rigidamente normato e applicato trasversalmente alla stragrande maggioranza dei prodotti alimentari, non sempre consente ai consumatori una facile lettura e comprensione delle informazioni riportate sulle confezioni, sono i dati a riferirlo: 22% dei consumatori sopra i 45 anni e dall’11% dei giovani. Un dato molto negativo, considerando che sarebbe possibile migliorare significativamente la qualità della dieta modificando in meglio le preferenze di prodotto, anche senza cambiare le proprie abitudini alimentari (ChoEasy: a new tool developed to encourage healthier food choices, pag 158). E se i nativi digitali non leggono le etichette è allora necessario trovare metodi alternativi di educazione alimentare che parlino la loro stessa lingua.
Il ruolo delle app per acquistare consapevolmente
È necessario capire in modo smart e altamente intuitivo se un determinato prodotto è adatto a me, se posso o non posso mangiarlo o se contiene sostanze e/o nutrienti a cui sono intollerante. Ma non solo, proviamo a pensare a tutti quei consumatori vegani o vegetariani o che semplicemente desiderano acquistare prodotti senza determinati ingredienti non graditi. Anche loro pur non avendo un’allergia o un’intolleranza specifica devono poter eliminare o aggiungere nutrienti agli alimenti che vogliono acquistare con semplicità, senza imbattersi in etichette lunghe, scritte in piccolo e difficili da leggere. Ci vengono in soccorso le app capaci di scannerizzare il codice a barre della confezione e mostrare in un “tap” al consumatore la qualità salutistica del prodotto e se adatto o meno al suo regime alimentare. In un futuro sempre più prossimo non ci basterà conoscere la qualità di un prodotto rispetto a un altro in maniera impersonale, anzi, avremo la necessità di settare le nostre preferenze alimentari, tenere sotto controllo la nostra dispensa in un unico spazio virtuale capace di fornirci consigli alimentari personalizzati. Una sorta di virtual eating coach, una guida personale agli acquisti che impara a conoscere le nostre preferenze alimentari giorno dopo giorno.