Nucis frutta secca

Educazione alimentare: il caso pratico Nucis

Sprim Italia accompagna industrie alimentari, insegne della GDO, associazioni e consorzi agroalimentari lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, dall’innovazione al posizionamento, dalla creazione dei contenuti alle campagne di comunicazione. Per Nucis Italia, istituzione che associa le principali aziende italiane che producono e commercializzano frutta secca e frutta essiccata, Sprim Italia porta avanti la campagna di comunicazione multicanale “Frutta secca è benessere” orientata a promuovere un consumo quotidiano di frutta secca e disidratata. Per la campagna 2018-2019-2020, Sprim, forte della sua specializzazione in ambito nutrizionale, ha sviluppato un palinsesto di comunicazione on e offline e un piano di attività dedicato, focalizzando l’attenzione sulla conoscenza dei nutrienti contenuti nei diversi frutti, dei relativi benefici e sulle modalità di consumo all’interno dei diversi stili alimentari.

 

Ci rivolgiamo ai Professionisti della salute

Per coinvolgere i Professionisti della salute a partecipare al progetto Nucis, incentivando il consumo di frutta secca e disidratata, sono state create e inviate a oltre 10.000 destinatari due newsletter tematiche, studiate per interessare il pubblico di medici, offrendo contenuti scientifici di attualità, come le ultime ricerche e studi clinici relativi ai benefici della frutta secca per la salute.

Al progetto “frutta secca è benessere” hanno già aderito oltre 2.500 medici Nutrizionisti, Specialisti in Scienza dell’Alimentazione e Medici di Base, che espongono nelle sale d’attesa dei loro studi materiali scientifici e divulgativi messi a punto da Nucis Italia.

 

Multicanalità e consulenza nutrizionale

Sprim Italia ha organizzato e gestito la presenza di Nucis attivamente all’interno dei punti di vendita delle principali catene della grande distribuzione tramite una campagna informativa che ha visto coinvolti circa 2.000 punti di vendita per ogni anno di attività. In corrispondenza della campagna informativa, nei punti di vendita, sono state attivate diverse giornate con la presenza di un nutrizionista nel reparto frutta secca, offrendo ai clienti la possibilità di compilare un questionario e avere una consulenza sugli stili alimentari corretti: durante le giornate sono stati compilati oltre 2.000 questionari Nucis, indagando il consumo di frutta secca tra i consumatori.

I messaggi e le attività della campagna Nucis hanno dato vita a un sito web, Nucisitalia.it, che Sprim provvede ad arricchire costantemente tramite la collaborazione con il team di nutrizionisti, focalizzando i contenuti su tematiche nutrizionali e legate al benessere nel senso più ampio, ma anche ricette, news sui trend e una selezione degli ultimi studi clinici relativi ai benefici della frutta secca per la salute umana.

Da segnalare anche la gestione strategica di Sprim della pagina Facebook di Nucis Italia, che ha ottenuto un aumento dei follower del 8% nei primi 6 mesi di attivazione. Infine, Sprim ha curato durante tutti gli anni i comunicati e le rassegne stampa producendo numerose pubblicazioni su testate online e offline, consumers e trade. Oltre 80 pubblicazioni e una media di 400.000 visualizzazioni per comunicato pubblicato.


Contattaci per studiare insieme il tuo piano multicanale.

 

 


farmaci sui social

Farmaci e social network: normative, restrizioni e opportunità

In Italia 31 milioni di persone sono iscritte a Facebook e 19 milioni hanno un profilo su Instagram. In media trascorrono 2 ore al giorno sui social network (dato che ha avuto un ulteriore incremento in questo periodo storico)

Secondo recenti indagini emerge inoltre che il 70% degli utenti desidera ricevere messaggi pubblicitari sui social e un italiano su due preferisce gli annunci su Facebook e Instagram ad altri media. Certo, non tutti i messaggi sono uguali: il 60% vuole ricevere messaggi mirati sulla base dei propri bisogni e desideri.

 

Farmaci e social network: cerchiamo di fare chiarezza

Ma per le aziende farmaceutiche? La situazione è piuttosto complessa. La notizia positiva è che nell’ultimo anno e mezzo qualcosa si è mosso in direzione di una regolamentazione. Con le linee guida del 25 luglio del 2018 il Ministero della Salute ha invece dato il via libera alla pubblicità dei farmaci da banco sui social network, Facebook, Instagram e YouTube, seppur con molte limitazioni. Vediamole insieme:

I messaggi sui social network devono essere statici

Nessuna possibilità di interazione: niente commenti e reazioni. Per quanto riguarda Facebook, data l’impossibilità di limitare la condivisione dei messaggi da parte degli utenti è prevista che la società inserisca un disclaimer sotto il post originale: “Il Ministero della Salute autorizza esclusivamente il contenuto del messaggio pubblicitario. Eventuali commenti sono di esclusiva responsabilità dell’utente, l’azienda si dissocia dai commenti degli utenti”.

I testi devono essere autorizzati dal Ministero della Salute

Ogni testo deve essere autorizzato dal Ministero della Salute. Gli esperti del Ministero si riuniscono ogni 3 settimane e si impegnano a fornire un riscontro entro 45 giorni dalla sottomissione del contenuto.

I link devono rimandare a pagine autorizzate

Fotografie e video sono autorizzati purché siano immediatamente visibili nell’anteprima del post. Via libera ai link che puntano alla pagina istituzionale del prodotto e/o ad altre, a condizione che la pagina di destinazione sia autorizzata dal Ministero.


Il numero di post da sottoporre al Ministero è limitato

Le aziende possono sottoporre al Ministero per approvazione un piano editoriale complessivo contenente un massimo di 10 post.

Su Instagram si possono pubblicare solo storie

Le attività su Instagram sono ridotte ai minimi termini: si possono pubblicare solo stories pharma, che non hanno di default commenti e like.

Limitazioni all’utilizzo di testimonial

La pubblicità di un medicinale non può contenere raccomandazioni di scienziati, operatori sanitari o di influencer. Ci sono però alcune novità: se il ruolo della persona conosciuta non è più attivo, ma si limita alla sola presenza senza alcuna raccomandazione o manifestazione di preferenza può essere allora utilizzato, a patto che il testimonial non presenti sintomi della patologia per la quale il prodotto è indicato, trattandosi altrimenti di raccomandazione indiretta.

 

Cosa è meglio fare per le aziende

Una campagna ben strutturata, creativa e organizzata con il giusto anticipo può portare risultati incoraggianti in termini di brand awareness e memorabilità. Non dimentichiamoci poi che Facebook e Instagram consentono una selezione del target molto precisa, a livello sociodemografico, di geolocalizzazione e di interessi: la possibilità di conoscere meglio il proprio target può giocare a favore delle aziende per impostare altre attività di comunicazione e migliorarne l’efficacia.

Contattaci per studiare insieme la strategia più efficace e compliant per la comunicazione dei tuoi brand sui social network. Saremo felici di organizzare un meeting e approfondire il tema.


Congresso nutrizione

Nutrimi: molto più di un congresso di nutrizione

Tanti parlano di alimentazione e nutrizione, ma pochi lo fanno con autorevolezza e credibilità scientifica. Eppure, una comunicazione chiara, rigorosa e al tempo stesso accessibile è una vera sfida per favorire scelte consapevoli e promuovere la salute. Per raggiungere questo obiettivo, ad una buona comunicazione è necessario affiancare un vero e proprio network, un ponte in grado di generare sinergie tra aziende, Professionisti della Salute e consumatori.

Proprio da questa esigenza, nel 2007, è nato Nutrimi “Forum di Nutrizione Pratica”, appuntamento annuale di riferimento per Biologi Nutrizionisti, Dietisti, Farmacisti, Medici Chirurghi, ricercatori, studenti e tutti gli esperti che operano nel campo dell’Alimentazione e della Nutrizione, quale occasione di aggiornamento scientifico, anche ECM, oltre che evento di portata internazionale in grado di generare connessioni tra la scienza e il mondo industriale.

6-7 luglio 2020: confermate le nuove date

Nutrimi 2020, nell’anno della sua XIV edizione, continua a crescere con un’offerta sempre più ampia di opportunità dedicate agli sponsor, in sede congressuale ma anche online.

> 70 interventi e speakers scientifici e accreditamento ECM

> 1000 presenze in 2 giornate (prevalentemente Biologi, Dietisti, Medici)

> 200 sponsor nelle precedenti edizioni

Scopri di più

 

Per i Professionisti della Salute, per i brand: un servizio multicanale

Con l’obiettivo di promuovere un’informazione completa, professionale e accessibile a 360°, non solo in occasione del Forum annuale, ma ogni giorno, Nutrimi è oggi l’ecosistema di informazione digitale in Italia sulla nutrizione in continua espansione, con un magazine online, canali social su Facebook, LinkedIN e Instagram, newsletter di aggiornamento, corsi ECM per la formazione a distanza (FAD) e corsi per l’alta formazione del management del settore agroalimentare.

Dietro all’intera piattaforma multichannel di Nutrimi c’è il lavoro di un team di esperti in alimentazione e nutrizione, che analizzano costantemente studi scientifici e trend per garantire ai Professionisti un aggiornamento quotidiano puntuale e in linea con le tematiche più attuali, insieme a una rete di esperti nel settore del marketing strategico, grazie ai quali aziende e brand possono sviluppare progetti di Food & Nutrition Innovation: dall’ideazione di concept di gamma e prodotto, a strategie di posizionamento, dallo sviluppo di politiche nutrizionali a focus group con i consumatori.

Se la tua azienda opera nei settori Food & Consumer Healthcare, se vuoi parlare di nutrizione e salute, se cerchi un partner affidabile e innovativo, Nutrimi è la soluzione che fa per te.

 

Perché una partnership con Nutrimi?

  • Per rendere i tuoi prodotti più credibili dal punto di vista nutrizionale
  • Per valorizzare e affermare il tuo brand in modo convincente rispetto ai competitor
  • Per parlare ai professionisti della nutrizione attraverso un partner riconosciuto e credibile
  • Per accedere a un network di esperti ed influencer che promuoveranno i tuoi prodotti
  • Per aggiornare le risorse della tua azienda sui temi di nutrizione e sana alimentazione

 

Non sei ancora convinto? Visita il sito dedicato e rimani sempre aggiornato con la nostra newsletter settimanale.


App salute

Nutritional intelligence: quando le tecnologie “smart” ci aiutano a fare scelte salutari

La sempre più forte presenza delle tecnologie nella nostra vita, nelle nostre case e nelle nostre stesse mani sta coinvolgendo sempre più consumatori nella fruizione dei vantaggi offerti dall’innovazione anche per intraprendere percorsi e stili di vita sani e consapevoli. Le persone sono sempre più connesse e informate: navigano siti e scaricano applicazioni per controllare il proprio stato di salute, ad esempio per monitorare il proprio sonno, l’attività fisica giornaliera, le calorie assunte con un pasto, i prodotti più idonei in caso di allergie o intolleranze alimentari, o di diete particolari. Basti pensare che, sono oltre otto milioni gli italiani che utilizzano applicazioni installate su smartphone e tablet per monitorare o migliorare il loro stato di salute e circa 700 mila per ricevere suggerimenti circa un’alimentazione più sana. Conoscere e scegliere strumenti capaci di indurci a fare scelte alimentari salutari è sicuramente la strada giusta da percorrere. Vediamo perché. Da un recentissimo studio pubblicato sulla rivista JAMA Internal Medicine del Centro di Ricerca di Epidemiologia e Statistica dell’Università di Parigi, si fa luce sulla maggiore incidenza di diabete per i cibi ultra processati. Nello specifico, il rischio aumenterebbe del 15% per ogni incremento del 10% del consumo giornaliero di alimenti ultra processati. Al contrario, lo studio associa il consumo di alimenti non industriali o solo poco processati a una riduzione del rischio di diabete di circa il 10%. Risultati che si aggiungono alla già consistente mole di ricerche degli ultimi anni, che attribuiscono proprio a un eccessivo consumo di prodotti ultra-processati una possibile responsabilità nell’epidemia globale di obesità e patologie croniche correlate alla dieta. Risulta dunque necessario sviluppare strumenti digitali capaci di rendere consapevole il consumatore, permettendogli una lettura immediata dell’etichetta e guidandolo nella scelta dei migliori alimenti salutari o allineati alle loro esigenze.

 

Etichette alimentari: ma quanti le leggono davvero e in modo corretto?

Abbiamo appreso come i consumatori italiani siano una popolazione sempre più consapevole quando si parla di salute e alimentazione. Siamo però sicuri che leggano le etichette alimentari prima di un acquisto? Qual è la differenza tra “a basso contenuto calorico” e “a ridotto contenuto calorico” o ancora, “fonte di fibre” e “ad alto contenuto di fibre”? Sono tutte indicazioni nutrizionali di facile interpretazione per gli addetti ai lavori ma non così scontate per i consumatori. Diversi studi e una revisione sistematica della letteratura e meta-analisi mostrano come i claim tendano a essere interpretati male, portando talvolta il consumatore a sovrastimare i contenuti di alcuni nutrienti e a incentivarne il consumo, indipendentemente dall’effettiva qualità nutritiva del prodotto. L’attuale modello di etichettatura nutrizionale, per quanto rigidamente normato e applicato trasversalmente alla stragrande maggioranza dei prodotti alimentari, non sempre consente ai consumatori una facile lettura e comprensione delle informazioni riportate sulle confezioni, sono i dati a riferirlo: 22% dei consumatori sopra i 45 anni e dall’11% dei giovani. Un dato molto negativo, considerando che sarebbe possibile migliorare significativamente la qualità della dieta modificando in meglio le preferenze di prodotto, anche senza cambiare le proprie abitudini alimentari (ChoEasy: a new tool developed to encourage healthier food choices, pag 158). E se i nativi digitali non leggono le etichette è allora necessario trovare metodi alternativi di educazione alimentare che parlino la loro stessa lingua.

 

Il ruolo delle app per acquistare consapevolmente

È necessario capire in modo smart e altamente intuitivo se un determinato prodotto è adatto a me, se posso o non posso mangiarlo o se contiene sostanze e/o nutrienti a cui sono intollerante. Ma non solo, proviamo a pensare a tutti quei consumatori vegani o vegetariani o che semplicemente desiderano acquistare prodotti senza determinati ingredienti non graditi. Anche loro pur non avendo un’allergia o un’intolleranza specifica devono poter eliminare o aggiungere nutrienti agli alimenti che vogliono acquistare con semplicità, senza imbattersi in etichette lunghe, scritte in piccolo e difficili da leggere. Ci vengono in soccorso le app capaci di scannerizzare il codice a barre della confezione e mostrare in un “tap” al consumatore la qualità salutistica del prodotto e se adatto o meno al suo regime alimentare. In un futuro sempre più prossimo non ci basterà conoscere la qualità di un prodotto rispetto a un altro in maniera impersonale, anzi, avremo la necessità di settare le nostre preferenze alimentari, tenere sotto controllo la nostra dispensa in un unico spazio virtuale capace di fornirci consigli alimentari personalizzati. Una sorta di virtual eating coach, una guida personale agli acquisti che impara a conoscere le nostre preferenze alimentari giorno dopo giorno.