Pandemia Covid-19: quanto sono stati trascurati tumori e infarti?

L’ipertensione, i tumori, le malattie rare non vanno in lockdown, come ha ricordato il Presidente Mattarella, nella cerimonia di celebrazione de 'I Giorni della Ricerca', iniziativa promossa dall'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc) il 26 ottobre scorso.  Risulta fondamentale che le terapie necessarie per le patologie croniche non si fermino, se non vogliamo trovarci in un futuro non troppo lontano in una situazione drammatica in termini di follow-up e nuove diagnosi.

Crescono i rapporti che evidenziano numeri impressionanti purtroppo destinati a salire, in un clima di incertezza totale. Per esempio, in Francia, sono aumentate del 30% le cancellazioni di appuntamenti con operatori sanitari e loro prestazioni.

In Europa, i decessi per tumore al colon sono cresciuti dell'11,9%: è la stima degli effetti dei ritardi nei programmi di screening pubblicata in occasione della settimana della United European Gastroenterology (UEG Week Virtual 2020).

E in Italia? Nei primi cinque mesi del 2020 a causa del Covid sono saltate circa 14 milioni di visite prenotate, 12 milioni gli esami di diagnostica previsti e non effettuati. L’Osservatorio Nazionale Screening ha stimato i ritardi accumulati nella diagnosi oncologica di popolazione nei primi cinque mesi del 2020: oltre un milione di esami di screening in meno rispetto allo stesso periodo 2019, per un potenziale incremento delle diagnosi di cancro prossimo alle cinquemila unità.

Come provare a invertire questa tendenza? Oltre a un discorso di sensibilizzazione dei singoli portato avanti dalle organizzazioni e istituzioni, si è osservata su più fronti un’accelerazione decisa verso la telemedicina, la soluzione digitale che può abbattere le distanze rimanendo in sicurezza.

Lo dice anche il “Rapporto Covid Indicazioni ad interim per servizi sanitari di telemedicina in pediatria durante e oltre la pandemia Covid 19“, il primo in Italia, curato dal gruppo di lavoro coordinato da Francesco Gabbrielli, direttore del Centro Nazionale per la telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’Iss. È necessario che le prestazioni sanitarie possano essere erogate al paziente riducendo al minimo i ritardi e garantendo l’accesso ai servizi di emergenza e di urgenza.

Sprim - da sempre promotrice della trasformazione digitale in ambito salute – ha sviluppato CONNEXT TELEMEDICINA, la piattaforma di telemedicina mobile friendly, intuitiva e di facile accesso. L’obiettivo è essere di supporto al medico tramite una piattaforma semplice e fruibile con la quale, in perfetta sicurezza, potrà gestire i suoi pazienti.

Abbiamo pensato ad una rosa di specialisti fra cui scegliere, che saranno presenti nella piattaforma per semplificare la comunicazione con il paziente, accelerando follow-up e controlli.

 


La nutrizione è la chiave per reagire alla pandemia?

Il cibo salutare di buona qualità è la nostra prima linea di difesa contro le malattie, inclusa la difesa immunitaria contro gli organismi patogeni”. Inizia così un editoriale su BMJ della Professoressa Bryndis Eva Birgisdottir, docente di scienze alimentari e nutrizione presso l’Università dell'Islanda, che tratta dell’importanza della nutrizione durante la pandemia, oggi e nel futuro.

Si sa che ogni pasto porta migliaia di sostanze diverse nel corpo, ciascuna con una sua funzione: se, però, per macro e micronutrienti sono stati definiti delle assunzioni di riferimento, il tema delle sostanze bioattive, come polifenoli e carotenoidi, è ancora un’area grigia, che sarà necessario esplorare in futuro per sfruttare al meglio il potenziale di queste sostanze.

Ad oggi, una dieta ricca di verdura, frutta, cereali, legumi, semi e frutta secca è riconosciuta come il giusto approccio per preservare uno stato di salute ottimale, come anche sottolineato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Sicuramente questo tipo di dieta fornisce mediamente un’adeguata quantità di tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno, importanti anche per il sistema immunitario. Tuttavia, sottolinea l’autrice, non esiste una persona ‘media’ e con ogni probabilità, in futuro si andrà sempre più verso la cosiddetta “nutrizione di precisione”, ovvero la personalizzazione massima delle indicazioni nutrizionali sulle esigenze del singolo individuo.

Le linee guida nutrizionali sono il più efficace punto di partenza per promuovere la salute pubblica, ma oggi sono poco seguite, come testimonia il fatto che oltre il 44% della popolazione mondiale soffre ancora di malnutrizione, fattore di rischio per molte malattie e la loro gravità, come nel caso del COVID-19. La situazione in cui ci troviamo è anche il risultato di una scarsa educazione alimentare in tutto il sistema scolastico, il che, afferma Birgisdottir, è poco comprensibile, data l'importanza che diamo oggi al cibo.

In generale, ogni Paese dovrebbe dotarsi di una strategia volta a garantire il buono stato nutrizionale dei suoi individui, importante per aumentare la resilienza contro le malattie trasmissibili e per contribuire alla prevenzione e alla cura di quelle non trasmissibili. Per questo, all'indomani del COVID-19, con una crisi alimentare globale all'orizzonte, sarebbe necessario finanziare fin da subito azioni per rinnovare i sistemi alimentari, verso un obiettivo di sostenibilità. Solo così la nutrizione potrà essere una delle chiavi per la resilienza pandemica globale, sia per quella attuale che per quelle future.

 

Fonte:
Nutrimi