Una tecnica efficace per ridurre gli sprechi alimentari e preservare il valore nutrizionale e finanziario dei sottoprodotti della filiera è il cosiddetto ’upcycling’: l’upcycling consiste nel riutilizzo creativo di scarti alimentari trasformandoli in nuovi prodotti commestibili.

La produzione di alimenti tramite upcycling contribuisce a ridurre l’utilizzo di risorse idriche, terreni coltivati e le emissioni di gas serra derivanti dal settore agroalimentare. Invece di destinare gli scarti alimentari al riciclo in mangimi o fertilizzanti, l’upcycling crea un sistema in cui tali ingredienti vengono trasformati in prodotti ad alto valore nutrizionale destinati al consumo umano.

La domanda di prodotti alimentari upcycled è in costante aumento. Secondo l’Upcycled Food Association, il lancio di nuovi prodotti alimentari upcycled negli Stati Uniti è aumentato del 122% nel quinquennio concluso nel terzo trimestre del 2021. Questo supera l’introduzione di prodotti confezionati in plastica riciclata e con indicazioni sulle emissioni di anidride carbonica. Attualmente, il valore delle vendite di upcycled food negli Stati Uniti è stimato intorno ai 46,7 miliardi di dollari, con previsioni di ulteriore crescita.

L’Upcycled Food Association ha sviluppato una definizione di upcycled food in collaborazione con esperti di istituzioni accademiche e organizzazioni ambientali. Questi sono i cinque elementi distintivi che caratterizzano gli alimenti ottenuti tramite upcycling:

1) Utilizzo di ingredienti altrimenti destinati a impieghi secondari, come la concimazione.

2) Aggiunta di valore: il processo di upcycling alimentare recupera il valore degli ingredienti che altrimenti andrebbe perso. Questo valore aggiunto dovrebbe essere ridistribuito lungo l’intera filiera consentendo a tutti gli attori, dalla produzione al consumo, di beneficiarne economicamente.

3) Destinazione al consumo umano e per il pet food: l’upcycling alimentare mira a elevare l’ingrediente al suo scopo più nobile, nutrire gli esseri umani. Inoltre, l’etichetta “Upcycled Certified” può essere applicata anche al pet food.

4) Filiera di approvvigionamento verificabile.

5) Trasparenza delle informazioni sull’etichetta.

L’upcycling alimentare ha portato all’innovazione in vari settori e ha contribuito a potenziare comunità rurali e agricoltori in diverse parti del mondo. Ad esempio, la Rete produttori agricoli della Sabina in Italia sta utilizzando tecnologie innovative, come gli essiccatori solari, per produrre snack e semilavorati utilizzando frutta scartata.

L’upcycling può avvenire anche attraverso la fermentazione di scarti alimentari. Aziende come Green Spot Technologies in Francia e Regrained negli Stati Uniti stanno utilizzando la fermentazione per produrre farine ad alta densità di nutrienti da polpe di pomodoro, bucce di mela, trebbie delle birrerie e altri scarti alimentari. Queste farine innovative vengono poi utilizzate per la produzione di pasta, snack funzionali e ingredienti ad alto valore nutrizionale per la panificazione e altri settori.

Insomma, attraverso l’upcycling è possibile creare nuovi prodotti di alta qualità, evitando il loro spreco e contribuendo a un sistema alimentare più resiliente e rispettoso dell’ambiente. Con il crescente interesse dei consumatori e l’innovazione nel settore, l’upcycling alimentare sta diventando sempre più rilevante nella nostra società: sostenere e promuovere l’upcycling può essere un passo importante per costruire un futuro alimentare più sostenibile.